lunedì 4 giugno 2012

Il cane.


Entrai nel bar
più sporco
e lurido
della città.

«Un GinPiscio»,
urlai.

Bevvi il GinPiscio.
Era caldo
e sapeva
d'acqua.

Una cicciona
era seduta
ad un tavolo.

«Offrimi una
birra»,
disse.

Tracannò il
boccale
in un attimo.

«Ancora una».

Tracannò
anche la seconda.

Le piacevo;
mi diceva:
«Mi piaci,
mi piaci,
un'altra
ancora, dai»,

«Non ho più
soldi»,
dissi.

«Non mi piaci
più».

Sotto il suo
tavolo,
un cane
smagrito
leccava
un osso
di pollo.

«È tuo quel
cane?».

«Sì».

«Dovresti
dargli
da mangiare
più spesso».

«È malato»,
disse,
«e mangia
come un
maiale».

«E tu dovresti
mangiare
meno
del tuo
cane».

«Io bevo
solo».

Mi alzai.

«La vuoi
assaggiare?
Venti euro.
Se non hai
la macchina
c'è una stanza
qui sopra».

«È sporca
come
questo posto?»,
chiesi.

Annuì.

Era davvero
grassa.

«Il cane non
viene
però»,
dissi.

Quella camera
era davvero
lurida.

4 commenti: