Probabilità sconosciute.
Le possibilità dell’arte
combinatoria non sono infinite, ma possono essere spaventose e
bizzarre. Nella discrezione delle mura, uomini copulano con altri
uomini, donne con donne, animali con animali, uomini e donne con
animali. È lecito pensare che la chimera (mostro bifido che
inventarono i Greci) non sia un atto di pura fantasia. Difatti, lo
Zoorasta già cavalcava le strade dell’antica Atene. Cosa avrebbe
dovuto pensare il filosofo ellenico di fronte a tale – combinatorio
– spettacolo? La nascita (quantomeno su carta) di mostri con testa
di leone, di drago, di capra è un evento del tutto naturale. Anche
in Cina non mancava tale ginnastica. Gli zoologi formularono
l’esistenza del ti-yiang, uccello di sei zampe e quattro
ali. Che porcheria, doveva pensare lo zoologo cinese, mentre il bruco
saliva in groppa al volatile. Disgustato, buttava ciotola e
bacchette, e il riso rimasto a terra sfamò un formicaio per sei
mesi. Coloro che difendono la pratica zoorasta, argomenteranno (con
tutta probabilità) che le critiche che gli si possono muovere si
possono muovere, anche, a qualsiasi altro atto copulativo. Viene qui
sminuito il difetto centrale: l’arbitrario innesto di un pene
non-umano in un corpo umano. Anche la Sacra Scrittura (dove l’animale
è cibo, o, tuttalpiù, un sacrificio su una vetta infuocata)
condanna ciò. Dopotutto, se così non fosse, l’evento dell’Arca
sarebbe stato impraticabile – o quantomeno più arduo. Dall’Arca,
dopo anni (alcuni mitologici) di diluvio, sarebbero venuti fuori ogni
sorta di mostri, la cui mostruosità maggiore sarebbe stata la
casualità. Pinguini con testa di elefante (Elepinguifantini),
tacchini con sembianze di cagna (Taccagna), per non parlare del
Norangoé – il solo pensiero mi alza la pelle di quattro dita. Ai
tempi nostri, questa improbabile arte ha preso strade sconosciute e
misteriose. Basta leggere poche righe del languido poeta Brodskij, il
quale, alla domanda sul cosa trovi di tanto speciale nei nebbiosi
e solitari inverni veneziani, risponde: «È qualcosa come Greta
Garbo, al bagno» (Fondamenta degli incurabili). Dobbiamo dunque
aspettarci un qualcosa di diverso? La pratica zoorasta, nel corso dei
secoli, sta forse subendo una radicale metamorfosi? Dio, di nuovo
rabbrividisco all’idea di un uomo che infila il pene nella marmitta
della propria auto.
IL NUOVO "Charles Bukowski".
RispondiEliminaALfacharly